MAESTRIA


 
 
 

 


Guarda l'altro/a come un maestro, in quello sguardo fallo sentire già maestro di sé, anche se non ne è ancora cosciente, lui/lei lo è, e quello sguardo che sentirà su di sè, varrà più di mille parole.

Non uno sguardo di compassione, di chi si sente superiore, ma uno sguardo di maestrìa che lo fa sentire maestro di se stesso.

Sentirà dentro di sé il suo proprio valore attraverso lo sguardo che tu hai su di lui/lei.

Se tu sei un maestro, non ergerti su di un piedistallo o su una cattedra e considerare gli altri come tuoi alunni, come persone sbagliate, malate che devono guarirsi o migliorarsi e tu, buono e compassionevole a credergli di fargli del bene.

Sei sicuro di non essere tu a voler prendere energia da loro per ergerti?

Un vero maestro non ha bisogno di questo, non ha bisogno di sentirsi maestro e non ha bisogno di allievi, un vero maestro guarda l'altro/a come un maestro, perchè sa che anche l'altro/a lo è, anche se al momento finge di non esserlo. Quello sguardo lui/lei lo sentirà, gli vibrerà dentro e si riconoscerà anche lui/lei come maestro, perchè si sentirà al tuo pari e non un alunno, un discepolo. Se lo tratti da discepolo ogni insegnamento sarà inferiore, se lo fai sentire maestro non ci saranno insegnamenti, ma un riconoscersi maestro dentro di sé.

La capacità di un vero maestro sta nel far vibrare la maestrìa dentro ogni persona.

Se pensi che si debba fare un lungo lavoro su se stessi, di crescita interiore non finirà mai, perchè vuol dire che lo vedi come un “io”, e questo non potrà mai migliorarsi o raggiungere la maestrìa; l'io non potrà mai essere un maestro, consideralo invece come un maestro, perchè lo è già, allora ogni passato, ogni problema, ogni mancanza, svanirà da sé.

Innalzalo alla sua maestrìa!

E anche se lui non si sentirà ancora di esserlo, quello sguardo glielo ricorderà, gli rimarrà dentro e piano piano inizierà a guardarsi anche lui come un maestro e capirà da sé ogni cosa, ogni esperienza vissuta e la consapevolizzerà da sé, si guarderà dentro di sé con gli occhi di un maestro e non più con quelli impauriti di chi non si sente mai pronto o mai all'altezza e sempre bisognoso di altri, perchè appunto è un maestro, solo non lo ricordava più e tu glielo hai solo ricordato.

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