VITTORIA O SCONFITTA?
“ Se sei al buio ed
accendi la luce, il buio scompare, ma la tua paura del buio rimane.
Se sei al buio e non hai paura, quella è la vera forza”.
Spesso, nelle situazioni
difficili, critiche, negative, cerchiamo sempre uno spiraglio di
luce, una qualche soluzione che ci faccia uscire da quella situazione
e magari ci riusciamo anche e quel sollievo dura un po', o dura
molto, però la nostra paura ce la portiamo dietro e come ci viene a
mancare qualcosa ritorna subito in noi.
Vorremmo essere
invulnerabili, ma cosa significa invulnerabile?
Mi dicevo, quand'è che
mi sento invulnerabile? Quando sono corazzato ed armato fino ai
denti? Quando cioè mi sento protetto da un lavoro, da un successo,
dall'appoggio di qualche potente o che io stesso divento potente, si,
forse in quel momento mi sento forte, ma la paura dentro rimane e
appena qualcosa mi si toglie, la paura aumenta anche e mi ritrovo a
fare cose anche orribili pur di allontanarla da me. La paura non si
allontana cercando soluzioni fuori da sè, anzi così la si conserva
dentro di noi; ce la portiamo sempre dietro, o meglio, dentro.
La vera forza sta
nell'essere nudi e vulnerabili e ciò nonostante non avere paura,
questa è la vera forza.
Ecco che allora scopri che
la vera invulnerabilità sta proprio nella vulnerabilità.
E così è per la
vittoria, che finchè siamo vincitori ci sentiamo protetti e sicuri,
ma sempre con la paura che un giorno perderemo.
Allora devi essere sempre
in allenamento, sempre in forma, devi sempre dimostrare di essere il
migliore o tra i migliori e tutto questo per la paura un giorno di
perdere.
Perdere ci si sente
affranti, sconfitti, falliti, ma è solo un'opinione che vive
all'interno di quel gioco, perchè la sconfitta, una volta che non fa
più paura, ti fa sentire veramente libero, non importa più essere
sempre all'avanguardia, essere sempre in prima fila, non devi più
dimostrare di essere il migliore, non hai più pretese verso te
stesso, perciò anche qui, scopri che la sconfitta, in realtà è la
vera vittoria.
Ma poi cos'è che ci fa
desiderare di essere invulnerabili? Forse la paura che qualcuno ci
faccia del male? E cos'è che ci fa desiderare di essere sempre
vittoriosi, sempre primeggiare in qualcosa o su qualcuno? Forse la
paura che altrimenti non saremmo considerati, non saremmo stimati,
amati?
Ritornando al quesito
iniziale, cos'è che ci fa accendere la luce se non la paura del
buio?
Ecco che alla base di
tutto ci sta la paura, ecco che il desiderio di primeggiare ed essere
imbattibili e invulnerabili ha come radice la paura, ma la paura non
è un fondamento molto affidabile, è come costruire una casa su
fondamenta insicure, perchè è proprio questa insicurezza della
paura che ci fa cercare una sicurezza all'esterno.
Quindi la differenza
tra la sconfitta e la vittoria e tra la vulnerabilità e
l'invulnerabilità sta nella paura, più si ha paura e più si cerca
l'invulnerabilità, meno si ha paura e meno ci si cura di essere
vulnerabili; più si ha paura e più si cerca la vittoria, meno si ha
paura e meno ci si cura di perdere.
Quindi chi è il vero
vincitore? Chi è il vero indistruttibile?
La vera vittoria sta nel
non temere la sconfitta.
La vera perfezione sta
nell'accettare l'imperfezione.
Se stai al buio e non hai
paura, allora trovi la tua vera forza e scopri che il buio è la
radice della luce e non il suo opposto, così come la paura è la
radice dell'amore, si perchè è un amore agli albori, un amore
protettivo all'inizio finchè non si sviluppa liberamente; come un
bozzolo chiuso all'inizio prima che sbocci ed emani il suo profumo.
Ecco, forse, le cose, le
emozioni, sensazioni, sentimenti hanno una radice profonda ed una
cima alta che sembrano opposti tra loro, invece sono la stessa cosa,
si, come le due facce della stessa medaglia;
la sconfitta è la radice
della vittoria; la vulnerabilità è la base dell'invunerabilità;
l'imperfezione è la base o radice della perfezione; la lentezza lo è
della velocità, la debolezza lo è della forza ecc. e così anche la
materia intesa come profondità dell'essere, è la sua radice, un po'
come lo stato gassoso, liquido e solido, che sono densità diverse di
un'unica cosa.
Comprendere qualcosa, un
sentimento, un'emozione, una sensazione, una consapevolezza alla sua
radice, questa esalta la sua cima.
Un albero ha radici e
chioma, la sua chioma è bella e ricca di foglie, di fiori e frutti,
la sua radice sembra brutta invece, nascosta dentro la terra, ma è
questa a nutrire la sua chioma rigogliosa, se tagli e non accetti la
radice, perchè ti sembra brutta e sporca, le sue foglie, fiori e
frutti muoiono.
Non puoi spezzare o
dividere. Non esiste una dualità, ma una stessa cosa vista in punti
estremi, una radice ed una cima, un basso ed alto della stessa cosa,
sembrano così diversi da sembrare due cose distinte ed oggettive,
invece sono la stessa cosa.
Non puoi accettare l'apice
e rifiutare la sua radice, altrimenti, non solo conoscerai solo la
sua metà, ma questa metà, da sola, non sussisterebbe.
Quando comprendi la
vera essenza della sconfitta, diventi vincitore, quando comprendi la
vera essenza della vulnerabilità, diventi invulnerabile, quando
comprendi l'essenza dell'imperfezione, diventi perfetto. Le
radici sono le fondamenta per innalzare alla vita, “scava”
dentro di te per conoscerti, per trovare l'essenza di te ed
innalzarti, tu non hai fallito, tu non hai perso, tu non sei fragile
e vulnerabile, ma tu non hai nemmeno vinto, perchè non necessiti di
dover superare qualcosa o qualcuno, questa era solo una tua
convinzione suscitata dalla paura di non essere considerato, dalla
ricerca di considerazione, di affetto, di amore che ricercavi
all'esterno di te; tu non sei nemmeno invulnerabile, perchè non
occorre esserlo, non devi proteggerti da nessuno, questa era solo una
tua convinzione dovuta alla paura di sentirti debole, ai sensi di
colpa che ti facevano sentire debole, ma che ti addossavi solo tu.
Ora la sconfitta e la vittoria si sono unite nel tuo cuore, esso non
fa più differenza, perchè non c'è vittoria e non c'è sconfitta,
sono due sfaccettature di una stessa cosa. Ora non devi più
proteggerti dal giudizio di te stesso, perciò sei sia vulnerabile
che invulnerabile, hai unito anche questo lato di te, le due facce
della stessa medaglia.
Congratulati, hai vinto,
hai perso, medaglia d'oro ad entrambi.
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