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Visualizzazione dei post da 2017

PICCOLA RIFLESSIONE

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   E se imparassimo semplicemente a rilassarci e goderci la vita, chi ce lo impedisce? Forse l'illusione di dover raggiungere una méta? Di dover crescere per meritarci un premio? Di dover evolvere per una missione di vita? Di dover migliorare liberandoci dei nostri limiti, affinchè l'essenza di noi, il cuore del nostro essere possa risplendere?    O forse tutto questo percorso ad ostacoli è solo dovuto ad una convinzione errata che abbiamo della vita e che propr io questa convinzione crea un tempo, un futuro posticcio in cui mi prodigo di dover vivere?    “Voi siete limitati, non perchè lo siete veramente, ma perchè vi sentite limitati”. (Cerchio Firenze '77)    E se tutte le conoscenze, le crescite, le consapevolezze, le evoluzioni presunte non fossero altro perchè ancora non sappiamo aprirci e lasciarci semplicemente andare all'essere che siamo veramente?    Che tutti i limiti che crediamo di avere sono solo scuse per il fatto che ancora non ci crediamo pe

CONOSCERE SE STESSI

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   “ Conoscere se stessi” non è solo conoscersi nel carattere e magari poi cercare di migliorarlo, ma è ascoltare i vocii della mente, le paure, i dubbi, le preoccupazioni, le responsabilità, le varie sensazioni ed emozioni senza giudicare niente, perchè il giudizio da corpo ai vocii della mente.    Resta in ascolto senza giudizio fino a rilassarti pienamente così da sentire il vuoto dentro di te.     In questo vuoto senza giudizio, prova a sentire il centro di te stesso e, forse, avrai la sensazione che il centro di te stesso non sia un punto ben definito, ben localizzato, ben delimitato, ma senti come un abisso illimitato dentro di te, un buco inesplorato mai raggiungibile, un infinito che non riesci mai a definire e raggiungere, di non sapere più chi sei veramente.    Senti che non potrai mai toccare il fondo di te stesso ed è come una vertigine che ti prende. Ecco perchè il vuoto fa paura; non senti più la terra sotto i piedi, non senti più appoggi che prima ti

LE MANIPOLAZIONI DELL'IO

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      Che succede se, dopo aver partecipato a vari percorsi di spiritualità, meditazioni, satsang, conferenze, corsi, per unirti al tuo Sè o anima e realizzare il tuo risveglio, scoprissi che proprio tu, in realtà, non vuoi questa unione, questo risveglio? Che nel profondo di te stesso, in effetti, non vuoi questa unione, perchè il tuo “io”, ossia la tua apparenza di persona, si sente minacciato e la sente come una sua morte e piuttosto vuole, invece, sopravvivere?    Forse allora capiresti che è più utile conoscersi nel profondo, comprendere tutti i meccanismi sottili che fa il tuo “io”, piuttosto che accontentarlo, perchè lui è figlio della separazione illusoria e accontentarlo vuol dire dargli energia e alimentare, far perdurare questa illusione di separazione.    Metteresti la mano sul fuoco che tu vuoi veramente il tuo risveglio e non vuoi, invece solo migliorare la tua situazione e accontentare il tuo io rimanendo nella separazione? Come Prometeo rubava il fuoco agli

MAESTRIA

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        Guarda l'altro/a come un maestro, in quello sguardo fallo sentire già maestro di sé, anche se non ne è ancora cosciente, lui/lei lo è, e quello sguardo che sentirà su di sè, varrà più di mille parole. Non uno sguardo di compassione, di chi si sente superiore, ma uno sguardo di maestrìa che lo fa sentire maestro di se stesso. Sentirà dentro di sé il suo proprio valore attraverso lo sguardo che tu hai su di lui/lei. Se tu sei un maestro, non ergerti su di un piedistallo o su una cattedra e considerare gli altri come tuoi alunni, come persone sbagliate, malate che devono guarirsi o migliorarsi e tu, buono e compassionevole a credergli di fargli del bene. Sei sicuro di non essere tu a voler prendere energia da loro per ergerti? Un vero maestro non ha bisogno di questo, non ha bisogno di sentirsi maestro e non ha bisogno di allievi, un vero maestro guarda l'altro/a come un maestro, perchè sa che anche l'altro/a lo è, anche se

AMATI COSI' COME SEI

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AMATI COSI' COME SEI! Non sentirti “sbagliato”, avvilito, depresso, incapace, non sentirti in colpa per sentire dentro di te gli stati d'animo più differenti ed alcuni anche negativi,  tu semplicemente li senti, non te li accollare addosso identificandoti in essi, tu non sei incapace, solo “senti” l'incapacità, tu non sei invidioso, solo “senti” l'invidia. Non importa se quella negatività sia nata da te o provenga chissà da dove, ascolta quel sentire, accoglilo in te, rimani lì ad ascoltarlo senza giudicarlo, anche se al momento ti fa male, non fuggire da quel “sentire”, perchè ogni volta che fuggi da esso, questo ti si ripropone e lo fa finchè non lo accogli in te. Non cercare di migliorarti, di lavorare su di te, sulle tue emozioni, non cercare soluzioni o risultati, perchè nel cercare di far questo, in realtà stai dicendo a te stesso:”Non mi piaccio, non mi amo, non mi accetto così come sono”. Penserai di accettarti ed amarti solo se raggiungerai i tu

LA COSCIENZA DI SE' - Opuscolo on-line (Libricino che unisce i 2 precedenti in uno unico)

VITTORIA O SCONFITTA? Opuscolo on-line

VITTORIA O SCONFITTA?

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“ Se sei al buio ed accendi la luce, il buio scompare, ma la tua paura del buio rimane. Se sei al buio e non hai paura, quella è la vera forza”. Spesso, nelle situazioni difficili, critiche, negative, cerchiamo sempre uno spiraglio di luce, una qualche soluzione che ci faccia uscire da quella situazione e magari ci riusciamo anche e quel sollievo dura un po', o dura molto, però la nostra paura ce la portiamo dietro e come ci viene a mancare qualcosa ritorna subito in noi. Vorremmo essere invulnerabili, ma cosa significa invulnerabile? Mi dicevo, quand'è che mi sento invulnerabile? Quando sono corazzato ed armato fino ai denti? Quando cioè mi sento protetto da un lavoro, da un successo, dall'appoggio di qualche potente o che io stesso divento potente, si, forse in quel momento mi sento forte, ma la paura dentro rimane e appena qualcosa mi si toglie, la paura aumenta anche e mi ritrovo a fare cose anche orribili pur di allontanarla da me. La paura non si al

CAMBIARE DIMENSIONE

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Poi ad un certo punto senti di andare oltre, di cambiare la dimensione o prospettiva, non si tratta più di giudicare giusto o sbagliato, di migliorare e modificare, di trovare la retta via, di arrabbiarsi per le ingiustizie e via dicendo, perchè in quel modo rimani sempre e comunque in quella stessa energia, hai creato un conflitto interiore in cui, nel bene o nel male si rimane incastrati nel proprio conflitto. In quel modo gli dai comunque energia per continuare quel gioco fatto di preoccupazioni, di vittimismo, di ingiustizia, di soprusi, di ansie, di arrivismi, di compromessi, di furbizie, di allarmismi. E' un gioco fatto di controllo, controllare attraverso il male o attraverso il bene, ma sempre controllo è, e controllare vuol dire essere in una certa energia e limitarla, metterle un tetto, un limite. Il controllo è limitazione! Comprendere qualcosa e far in modo che ogni cosa sia "dentro" questa comprensione; non accetta uno sviluppo, un evolversi, un

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