ACCETTA L'INFINITO IN TE



            


Sono la tua anima, ti va di ascoltarmi?
Sono la tua parte infinita, eterna, per la verità sono te, ma uso il linguaggio umano, per farmi capire meglio.
Noi due siamo uniti e nella tua mente immagini quest'unione come un'estasi, una grande bellezza, gioia e amore che ti fa vibrare, mentre nella tua realtà non è così. Raramente lo senti, invece spesso senti come un vuoto dentro di te, specialmente in quei momenti che non hai nulla da fare, che sei solo, ti senti pervadere da un vuoto e la tua mente cerca subito di interpretarlo con i suoi mezzi e attraverso i sensi.

Pensi, ecco, devo fare qualcosa, senti la necessità di colmare quel vuoto, se persiste diventa anche un po' opprimente, la tua ansia inizia ad agitarti, si, devo fare qualcosa, perchè mi sento nullo e la mente inizia a rimproverarti, beh, che fai? Stai oziando? Non puoi, devi fare qualcosa, muoviti. Allora inizi magari a stuzzicare del cibo, accendi la tv, ti metti a fare qualcosa anche se in realtà non ne hai nemmeno voglia, ma la mente ti tortura e devi accontentarla altrimenti non la smette.
Quante volte durante il giorno ti succede?
Cerchi sempre di colmare quei vuoti, lunghi o brevi che siano, non è vero?

Beh, ecco, quel vuoto che senti sono io.

Vedi, io sono come un cerchio aperto, come un buco, un foro, come lo spazio vuoto in ogni cosa e quindi lo spazio vuoto anche dentro di te, l'immensità dentro te, è questo il senso di infinità nel gergo umano.
Io sono quel vuoto indefinito che tu non riesci a decifrare, ad interpretare e spesso ti opprime, ti fa sentire pressante dentro di te, sono quello spazio vuoto che tu cerchi di colmare, quel vuoto che ti agita e ti deprime a volte e perciò ti fa cercare energia ovunque, appunto stuzzicando del cibo o accendendo la tv o che ti fa comunque muovere, perchè in quel vuoto ti senti un po' perso, ti senti mancare la terra sotto i piedi, ed un senso di vertigine ti assale.

Sei abituato a decifrare, a catalogare, a capire, a racchiudere ogni cosa o pensiero e perciò questo ti destabilizza, ti disorienta.
A volte ti può causare una forte depressione, perchè questo infinito in te, ti fa sentire come “incompleto”, come “sconosciuto”, come inarrivabile e nella tua mente umana tu lo interpreti come “incapacità”, “frustrazione”, “incompletezza”.
Tu cerchi sempre di interpretare questo vuoto incolmabile, questo senso di incompletezza, te lo porti sempre dietro, nel lavoro, ma non solo, si può tradurre nel voler far carriera, nel cercare di essere sempre più in alto senza riuscire mai a sentirsi però completi, soddisfatti, e così in ogni campo, negli hobby, in famiglia, nella vita sociale ecc.

Senti sempre che ti manca qualcosa nella tua vita, in te, non è così? E non parliamo poi della solitudine che ti suscita.
Vorresti avere una vita piena di impegni, di soddisfazioni proprio per evitare quella paura di non riuscire a sentirti appagato che ti farebbe precipitare in quel vuoto pieno di dubbi, paure, frustrazioni, incertezze, solitudine e accenderebbero i rimproveri della tua mente.

E' questo infinito in te, questo buco, questo vuoto che ti fa sentire così. Perciò oggi ti chiedo di “ACCETTARE” l'infinito in te, perchè questo infinito è parte di te. Sto usando il linguaggio umano per farti capire, perchè in effetti, non è parte di te, ma sei tu, e nemmeno così è detto bene.

Non puoi decifrare l'infinito, altrimenti lo renderesti finito, non puoi comprenderlo, altrimenti lo renderesti finito, non puoi completarlo, altrimenti lo renderesti finito.

Capisci cosa voglio dirti?

In effetti è così che tu crei la tua vita.
La materia indifferenziata viene percepita dai sensi, dal relativo, dal limitato e crea la sostanza.
In quel vuoto, in quella materia indifferenziata, tu metti in moto tutte le interpretazioni di cui è capace la tua mente, la tua percezione e crei la tua vita esteriore, il tuo vissuto.

Se, però, questo vuoto ti spaventa, ti opprime, di conseguenza tu lo interpreti come negatività e inizi a creare paure, dubbi, frustrazioni che si ripercuotono nella tua vita.

Ecco perchè ti dico di “accettarlo” senza cercare di interpretarlo, perchè è la parte di te che non conosci e accettandola tu permetti che questa parte ancora inconscia di te diventi conscia, se cerchi di interpretarla, ti ritrovereste in quello che già sai, perchè la tua mente la cercherebbe dove già conosce, perciò non ti alzerebbe di livello.

Non avere paura di me.

Usando il linguaggio umano potrei dirti che è la tua anima che spinge per unirsi a te, che è il tuo divino che vuole farsi sentire, che vuole il timone della tua vita, ma sono solo frasi umane.
Si, nella tua mente questa unione tu la immagini molto diversa, come un estasi ed infatti è così, ma prima di tutto questo, tu lo senti invece come una specie di repulsione, di paura, di incertezza, perchè senti di sprofondare nell'ignoto, in un vuoto abissale, tanto è grande la tua infinità. 

L'infinito in te che vuole spazio, ossia la realizzazione del tuo essere eterno.

Ecco perchè ti chiedo di ACCETTARMI, di accettare l'infinito in te, non ti chiedo di ascoltarmi, perchè so che se ti dico così, metterei in moto la tua interpretazione ed inizieresti a decifrarmi, a racchiudermi in qualcosa, a rendermi finito e finiresti per ascoltare non me, ma la tua mente.
Accetta questa tua infinità, tu sei infinito! Ma anche così è detto male, perchè il “tu” è definizione e quindi è un controsenso, ma è solo per farti capire.

Quindi, quando sentirai quel vuoto, non allarmarti, non cadere in depressione, non iniziare ad interpretare quel senso di incompletezza ,dovuta alla tua infinità, col sentirti incompleto, come se ti mancasse sempre qualcosa, andando poi alla ricerca di chissà cosa; non iniziare ad interpretare quell'ignoto, col pensarti ignorante; non interpretare quell'indefinito, col sentirti incapace solo perchè non ti riesce di decifrarlo.

Accetta l'infinito in te!

Abbi fiducia nel tuo essere infinito, accendi la luce della fiducia, anziché interpretarlo come un buio negativo, come un vuoto incolmabile.

Ti parlo di infinito, ma più corretto sarebbe dire eterno, perchè l'idea che tu hai di infinito è quella di un divenire che non finisce mai, un crescendo continuo senza fine, ma il divenire in realtà non esiste, esiste l'essere, ma non voglio addentrarmi in termini troppo filosofici, non è questo il mio scopo, quello che mi preme dirti ora è di non avere paura di quello che senti in quei momenti, in quel vuoto c'è la mia presenza e tu la percepisci, non ti impaurire, sono io, non cercare di definirmi o di ascoltarmi, solo ACCETTAMI e mi sentirai nel tuo cuore e trasformerò la tua paura in amore, i tuoi dubbi in certezze, l'ignoto in consapevolezza, il “tu” in “essere”, avvolgendoti come in un abbraccio.

 


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