TUTTO E' PERFETTO
Lo so, con queste parole scateno le ire di tanti che diranno:” Come fai a dire che tutto è perfetto? Non vedi le ingiustizie nel mondo, la sofferenza, la fame, la violenza ecc ecc? Che cuore hai a dire che tutto è perfetto?”
Eppure è proprio il mio
cuore che me l'ha detto, in una sera che credevo aver subito
un'ingiustizia enorme nei miei confronti, e dentro quella sofferente
frustrazione ho capito che era giusto, ma di quella giustizia che
abbraccia in sé il giusto-sbagliato, perchè comprende il
significato di quell'ingiustizia, la consapevolizza e di conseguenza
la trasforma anch'essa in giustizia. Le due facce della stessa
medaglia, irreversibili, e quella Giustizia trascende il
giusto-sbagliato, va oltre il giudizio e andando oltre il giudizio,
supera la stessa dualità. Una Giustizia che non è opposta
all'ingiustizia, ma la ingloba, l'abbraccia.
Si, tutto è perfetto! E
quando comprendi nel profondo del cuore questo, smetti di lottare,
smetti di cercare, smetti di voler migliorare; cosa puoi migliorare o
cercare se tutto è già perfetto?
E in questo stato torna la
pace, la serenità, l'assoluta tranquillità.
Comprendere che tutto è
perfetto è accettare tutto di te, degli altri, del mondo intero; è
comprenderne l'essenza e quando accetti tutto, allora te ne stai in
pace con te stesso, rimani nel tuo luogo di pace, nel tuo stato di
essere, quello che non si allontana più per cercare, per migliorare,
ed in quello stato il tuo essere si fa avanti.
L'hai cercato per mari e
monti, in ogni luogo, ti era stato sempre detto che era dentro di te,
ma tu non ci credevi, non potevi crederci, perchè in te vedevi tutto
sbagliato, vedevi le tue incapacità, i tuoi errori, le tue immense
paure, le tue chiusure e volevi per forza cambiare e così quel tuo
essere divino dentro di te ti ha aspettato fare le tue esperienze, ti
ha aspettato nel tuo vagabondare in cerca di qualcosa, in cerca di te
stesso, quel te stesso che volevi, credevi dovesse essere perfetto
per essere degno della tua divinità, del tuo essere interiore.
E questo cercare, in
realtà, ti allontanava sempre dal tuo divino, perchè solo nella
pace di te stesso, solo dimorando nella tranquillità di te stesso
esso si fa avanti.
Ecco, quando comprendi che
tutto è perfetto, che tutto è perfettamente giusto, entri nella
dimora di te stesso, quel cercare svanisce ed è allora che senti che
sei.
Una perfezione che non è
opposto dell'imperfezione, ma l' abbraccia, la trascende, essa non
era altro che qualcosa che dovevi comprendere in te e una volta
compresa ti accorgi che dentro te esiste un mondo, esattamente quello
che tu emani fuori di te e molto altro ancora.
Il tuo mondo, le persone
che incontri sia fisicamente e non, tutte le situazioni che si
verificano sei tu e niente è ingiusto ed imperfetto, tutto è
perfetto in ogni sua forma, in ogni suo stato di coscienza, in ogni
sua sfumatura.
Si, lo so, tu non ci credi
e continui a lottare, a voler migliorare, a cercare, fallo pure,
però, quando comprendi che tutto è perfetto, è un passo
nell'uscire dalla dualità, guardi più dall'alto e vedi meglio di
quando ne sei coinvolto ed intrappolato dentro.
Quando tutto è perfetto è
facile accettare tutto e rimanere in quella pace che non deve cercare
più, e così si gode il suo stato di essere. Quando non cerchi più,
quando ti accetti come sei, tu SEI!
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