LUCI ED OMBRE

martedì, 28 dicembre 2010
 
oak-tree 
A Roma (24 Ottobre 2009), Kuthumi ci ha parlato dell'integrazione luce-ombra, dell'accettazione di questo dentro di noi.
Dice che dobbiamo accettarci così come siamo, che solo quando ci accettiamo, la divinità entra.

Spesso ci piace fare tecniche, meditazioni per farla entrare, o studiare sui libri e ricercare, ma in quei momenti la divinità se ne sta alla porta ad aspettare; ad aspettare che noi finiamo di meditare, finiamo di fare tutte quelle cose e ci decidiamo, invece, di accettarci per poter entrare.

Ci lascia fare tutto quello che pensiamo sia giusto per noi, lei aspetta, ci lascia meditare e lei aspetta, fare tecniche, gesti e lei aspetta. Noi pensiamo di richiamarla a noi in quei gesti, in quelle tecniche, invece la divinità aspetta solo che noi ci ACCETTIAMO.
Che accettiamo la nostra luce e la nostra ombra, che ci accettiamo così come siamo, perchè la luce e l'ombra, la loro integrazione è la completezza, come il quadro del pittore la cui bellezza sta proprio nel gioco di luce-ombra. Finchè saremo in conflitto tra la nostra luce e la nostra oscurità, finchè combatteremo tra bene e male, la divinità non entra ed aspetta fuori.

Ci è così difficile accettarci quando ci sentiamo nell'ombra, cioè quando pensiamo di aver fatto qualcosa di sbagliato o di male e in questo ci sentiamo abbassati e pensiamo di dover risalire di nuovo la salita per piacerci ancora, per poi risentirci riabbassati di nuovo e così via, sentendoci sempre al primo gradino della scalata con tanto di tristezza, depressione, sensi di colpa e sentirsi incapaci.

Questo perchè non ci accettiamo.

Seguiamo un modello di vita, un ideale, una morale da seguire, questo va bene all'inizio, non far del male agli altri è basilare, ma al livello della nostra coscienza di ora, come dice Adamus, liberatevi, provateci, tanto scoprirete che anche volendo, non ci riuscite veramente a far del male e ci invita a liberarci di questa paura, perchè sa benissimo che questo ci serve per comprendere meglio la nostra oscurità, a prenderne confidenza senza paura, a farcela un pò amica in noi in modo da saperla poi accettare, camminarci insieme e a testa alta.

Si, a testa alta, perchè noi camminiamo a testa alta solo quando ci sentiamo di aver fatto qualcosa di bello e di buono, dovremmo, invece, saper camminare a testa alta anche quando abbiamo fatto qualcosa di "cosiddetto" sbagliato, perchè vorrà dire che abbiamo integrato la luce e l'oscurità dentro di noi.

Se sappiamo riconoscerla ed accettarla in noi, sapremo accettarla anche nell'altro, quando l'altro proietterà la sua ombra; noi sapremo accettarla, perchè l'abbiamo prima accettata in noi.

Dobbiamo renderci conto che noi non siamo solo un corpo fisico, noi stiamo esplorando l'intera creazione e lo facciamo all'interno del nostro corpo, perchè questo nostro piccolo corpo, come un ologramma, è l'intera creazione. Quindi è importante integrare luce ed ombra dentro di noi, perchè è come integrarla nell'universo intero, in tutta la creazione e non solo dentro di noi.
Ma noi possiamo conoscere l'intera creazione solo dal nostro piccolo corpo, dalla nostra coscienza di essere, attraverso la nostra coscienza di essere, ma non lo vediamo solo come una piccola cellula di un'enorme creazione, ma come tutta l'intera creazione.

Non possiamo esplorare il Tutto se non attraverso il nostro piccolo corpo. In esso c'è tutto, mentre spesso cerchiamo di estraniarlo, non curarcene pensando a cose più grandi, credendo che esso sia limitato e ci sta stretto, mentre invece tutto passa attraverso lui, la nostra coscienza si sviluppa attraverso lui.

Accettare la nostra luce-ombra vuol dire accettare la dualità intera, vuol dire accettare il messaggio di Dio, l'intera sua creazione in ogni sfaccettatura. Noi stiamo "sentendo" dentro di noi l'intera creazione in ogni sfaccettatura. E in questa accettazione, supereremo il senso della dualità, ossia la sua illusione, perchè avremo trovato il suo equilibrio, il suo punto zero.
Ogni volta che noi ci predisponiamo in un senso o nell'altro, qualunque esso sia, mettiamo in gioco il meccanismo della dualità e il suo successivo ribilanciamento. La fisica ci dice che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria e anche se le leggi fisiche, un giorno saranno stravolte, all'interno di questa dualità, vigono ancora, per cui stare da una parte o dall'altra, scegliere l'una o l'altra, non fa che sbilanciare il tutto ed azionare il suo ribilanciamento.

ACCETTIAMOCI! AMIAMOCI!
SIAMO BELLI ANCHE QUANDO SIAMO BRUTTI!

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