LA TORRE DI BABELE

lunedì, 27 dicembre 2010
 
Come dal racconto biblico, l'uomo volle costruire una torre così alta da voler toccare il cielo e raggiungere Dio, ma questa non si realizzò mai e addirittura Dio li disperse dando origine a diverse lingue.

Nella mia esperienza personale ho potuto appurare questo. Spesso ci prefiggiamo degli obiettivi, delle presunte soluzioni, dei metodi, dei fini molto elevati per poi accorgerci che dopo poco, essi ci crollano.

Proprio come la Torre di Babele.

 Da sempre l'uomo ha bisogno di appoggi sia materiali che psicologici o spirituali, ma ogni volta che questi appoggi diventano un obiettivo da raggiungere, questi crollano, si dissolvono o non ci soddisfano più e cerchiamo altro.

Nella spiritualità specialmente, si cercano parole, verità da seguire, da mettere davanti a noi come obiettivo, per iniziare un percorso ed ecco che, una volta che ci viene a crollare questo obiettivo, ci sentiamo, togliere la terra sotto i piedi, e questo ci spaventa e così ri-iniziamo un'altra ricerca, un altro obiettivo più solido da poter seguire e così via.

 Si parla d'amore, di fiducia, di altruismo, di lasciar fluire il proprio Sè, di abbandonarsi a Lui, ma poi ci accorgiamo che lo controlliamo, che verifichiamo i nostri piccoli successi spirituali, se siamo andati avanti, giudichiamo i nostri passi......in pratica non ci spostiamo di un millimetro dalla nostra dualità, dal nostro limite e quel "sentire" interiore rimane bloccato.
Forse potremo parlare allora di essere vuoti, ma anche il vuoto potrebbe essere un mezzo per voler "possedere" il nostro Sè.
Potremo tirare fuori tantissime vie da percorrere nel nostro cammino spirituale, ma ognuna, immancabilmente crollerà.
 
Il Sè non vuole controllo, ma totale fiducia! Ecco un'altra bella parola da riempirci la bocca, ma anche qui, la fiducia, per quanto bella, potrebbe crollare, qualora, sottilmente vorremmo controllarla e farla nostra.
C'è stato un momento che nella mia vita sentivo l'importanza della fiducia, che se non avevo fiducia non sarei cresciuto, la nuova energia non sarebbe arrivata ecc., e questo mi disperava, iniziavo a crearmi sensi di colpa perchè non sentivo questa fiducia, mi sentivo incapace di crescere, così, con tutto questo ragionare in me ho capito che non dovevo prestarne troppa attenzione, che della fiducia ne avevo costruito un capisaldo, una via da seguire e questo mi rendeva inquieto, incapace, pauroso.

Così ho realizzato che questo preoccuparmi era derivato dal voler seguire una via, una mèta da raggiungere, proprio come costruirsi una torre di babele.
Nel momento in cui ho pensato che "fiducia" e "sfiducia" non sono altro che due sentire diversi e nient'altro, tutte le mie paure interiori, sensi di colpa e incapacità dovuto al voler raggiungere un traguardo,sono svaniti e, di conseguenza e paradossalmente, la mia fiducia era diventata anche più forte.

La fiducia vera e propria non deve fissarsi come un fine da raggiungere, la devi sentir crescere dentro di te rimanendo nel vuoto di te, senza appoggi, senza sentire la terra sotto i piedi, devi sentirti come "sospeso" in aria, lì l'"io" si dispera, perchè vuole appoggi e cercherà in tutti i modi di trovare un'altra verità, un'altra filosofia di vita da seguire, insomma tutto quello possibile e immaginabile purchè esso si senta sicuro, ma la vera fiducia nasce propria dall'insicurezza del proprio "io".

LA FIDUCIA E' IL PONTE, IL PASSAGGIO DALL' IO AL SE'. In pratica stai passando la tua consapevolezza dal sentirti un "io" al sentirti il tuo vero "essere". E' un cambio di consapevolezza.

Se rimaniamo in questo vuoto di noi, se piano piano riusciamo a "sopportare" questo vuoto di noi senza farci prendere dalla paura, allora diventerà terreno fertile per trovare la fiducia in noi, NON QUELLA FIDUCIA INSEGUITA COME OBIETTIVO, PERCHE' QUELLA FIDUCIA E' SOLO L'APPOGGIO CHE VUOLE L'"IO" PER SENTIRSI SICURO, ma per scoprire la vera fiducia verso il nostro Sè. Per sentirci sempre più "essere" anzichè "io".

E' renderci consapevoli di noi stessi, "Vivere" e "sentire" Il momento "ora", come un eterno presente, senza giudizio e senza un fine. "Fa che la tua mano destra non sappia cosa fa la sinistra".

La spiritualità è un flusso continuo di verità dove, appresa una, si è già pronti per la prossima e continuare nella crescita. Oggi scopro l'importanza di una verità e domani dovrei già essere pronto ad abbandonarla per poter apprendere la successiva.

E' il fluire del fiume che va al mare, e ogni volta che noi fissiamo queste verità è come mettere dei sassi, delle dighe.
Dovremmo valutarla il tempo necessario per capirla, poi essere già liberi per far spazio alla prossima.

Costruire dei capisaldi di verità nella spiritualità è come volerla limitare all'uomo, quando spiritualità vuol dire trasformare l'uomo.

Ah, naturalmente tutto quello che ho scritto oggi........domani non vale più altrimenti vorrà dire che mi sono fermato.


 

Postato da: fabiofinucci a 20:48 | link | commenti (4)


Commenti:

#1  27 Dicembre 2010 - 20:56
 
Crescere è divenire, prendere dal tutto niente...e cercare ancora
Utente: Ellis83 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Ellis83
#2  27 Dicembre 2010 - 21:31
 
beh auguri di nuove feste e per il nuovo blog...
non fermarti!! si costruisce piano piano
Utente: ivyphoenix Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. ivyphoenix
#3  28 Dicembre 2010 - 10:53
 
Grazie Ivyphoenix, auguri di buone feste anche a te.
Utente: fabiofinucci Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. fabiofinucci
#4  28 Dicembre 2010 - 10:54
 
Grazie del commento Ellis
Utente: fabiofinucci Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. fabiofinucci

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