ILLUSIONE

lunedì, 27 dicembre 2010

Il Tutto; il Niente.

Separati da un abisso incalcolabile,
tanto grande quanto diversa la loro natura,
eppure toccanti l'un l'altro da un punto:
il "Qualcosa".

Una piccolissima immensità che oscilla e vibra di vita propria
trasportando in sè l'equilibrio infinito
dove Tutto e Nulla si unificano.

Non maledire la tua natura così ostile e contraddittoria
dove il tuo vacillare da una parte all'altra,
trasportato dai tuoi stessi estremi,
ti fa sentire ora infinitamente piccolo,
ora infinitamente grande,
ma mai Tutto e mai Niente;
sempre "Qualcosa".

Sei morte racchiusa nella vita
e vita racchiusa nella morte,
sei tutto racchiuso nel nulla
e nulla racchiuso nel tutto.

Un punto di equilibrio col quale vivi e sembri morto;
sei morto e sembri vivere.

Tutto e Nulla si velano in te
e trasmettono il loro immenso ed inafferrabile messaggio
nella tua misteriosità di essere "Qualcosa".

Tu sei.

Vivi di te.

Un'esistenza circoscritta
la cui capacità di essere te stesso
e l'opposto di te,
la tua bellezza e la tua bruttezza,
il tuo bene e il tuo male
racchiusi in te,
ti danno quello squilibrio vicendevole
da completarti e allo stesso tempo
annullarti ogni volta.

Sei il peso di te stesso;

"Qualcosa"
che nella sua intera contraddizione
vacilla tra il reale e l'illusorio,
tra il Tutto e il Niente.

"Qualcosa"
che accusa la sua stessa esistenza,
dubitando da un estremo all'altro
e gridando la propria disperazione
che se Tutto è "Tutto"
o se Nulla è "Nulla",

esso non può che essere ILLUSIONE.

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